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Conoscenza, fantasia, divertimento, ma anche i problemi che pone la vita nella narrativa per ragazzi

Ingredienti importanti per catturare l’attenzione dei ragazzi sono il paradosso, la realtà rovesciata, l’assurdo che si presenta come normalità. Quando l’elemento fantastico assume queste forme, il racconto può risultare ravvivato da aspetti francamente comici o permeati da una vena di ironia.

Ho spesso utilizzato questi ingredienti per affrontare problemi anche complessi – di natura scientifica, psicologica, etica, filosofica e politica – e per stimolare la curiosità e il desiderio di approfondimento che si manifesta con il porre domande, richiedere spiegazioni, domandare perché.

Anche se in alcuni racconti domina un puro effetto ludico, che si manifesta con giochi di parole o con altri ingredienti comici, i ragazzi mostrano uno spiccato interesse anche per altri aspetti, non necessariamente lieti, della vita vissuta e dei problemi che essa pone. Sono curiosi di conoscere episodi dell’infanzia dei loro genitori, nonni, zii,  sentono parlare dei grandi problemi del mondo (inquinamento, rifiuti, surriscaldamento, guerre, disastri naturali, discriminazioni dei diversi), a volte vivono situazioni difficili in seno alla loro stessa famiglia (separazioni, malattie, persecuzioni razziali) e se, come spesso succede, non ricevono adeguate spiegazioni, ne sono intimoriti, li ingigantiscono, si sentono responsabili. Pertanto in alcuni casi ho focalizzato l’attenzione anche su alcuni di questi temi, con un linguaggio adatto all’età del lettore, utilizzando anche aspetti autobiografici.

La scienza, la storia, la contesa tra forti e deboli, tra grandi e piccoli, l’amicizia, il rapporto con gli animali sono tutti temi presenti ora in questo e ora in quel racconto e sono tutti affrontati con mano leggera e quando possibile con ironia.
In vari racconti gli animali sono i protagonisti e si trovano a volte a fronteggiare l’animale uomo, rivelandone difetti e pregiudizi.

Non solo bambini e ragazzi

In un libro (“Una vita sospesa – 1938-1945”), la storia di famiglia negli anni che vanno dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938 a poco dopo la fine della seconda guerra mondiale è presentata per un pubblico adulto (diciamo dai 16 anni in su).  La storia è centrata in particolare sulla figura di mio padre, pediatra ventottenne espulso dall’Università e riammesso all’attività lavorativa dopo 7 anni di “sospensione”.  E’ una narrazione di fatti e sentimenti di quegli anni ricostruita sulla base di molti documenti pubblici e privati e di qualche ricordo.

Una storia di tutt’altro genere è uscita in libreria il 9 febbraio del 2021. E’ la incredibile storia della  nascita e dello sviluppo della penna a sfera, narrata attraverso la vita avventurosa dei maggiori protagonisti,  László  Bíró  (che ha dato il nome alla penna Biro), Andor Goy, Milton Reynolds e Marcel Bich (che ha creato la prima penna Bic).