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Per contatti e informazioni: giulio.levi@gmail.com
Recensioni
1. Venditempo (Orecchio Acerbo Editore, 2004)
2. XJ7K – dallo spazio alla casa bianca (Falzea editore, 2005)
3. Storie del 3° millennio (Campanotto editore, 2006)
4. Maghi, pesci, scarpe parlanti…in 10 storie fantastiche (Einaudi scuola, 2006)
5. 1940 / 1945 Gioele, fuga per tornare, Fatatrac editore, 2007
6. Nebbia di streghe (Falzea editore, 2008)
7. La mia mamma guarirà (Falzea editore, 2008)
8. Salviamo il mondo (Fatatrac editore, 2009)
9. Il grande pesce d’argento (Fatatrac editore, 2010)
10. Millelire (Coccole e Caccole editore, 2011)
11. “Eravamo ragazzi” (Fatatrac editore, 2014)
12. Una vita sospesa 1938-1945 (Castelvecchi editore, 2016)
13. Il regalo magico (Coccole Books 2020)
14. La straordinaria storia della penna a sfera – da László Bíró all’impero Bich

Venditempo (Orecchio Acerbo Editore, 2004)

Corriere della sera.it
Speciale Natale 2004

Venditempo
Un buffo coniglio, che da bambino non aveva capito cosa significasse “il tempo è denaro”, una volta cresciuto decide di vendere il tempo. Gli affari vanno talmente bene, che alla fine non ha più tempo per se stesso. E allora decide di chiudere il negozio, per tornare a leggere, scrivere e sognare. Una fiaba spiritosa e intelligente, con bellissime illustrazioni, nella preziosa edizione cartonata di Orecchio Acerbo.
Da regalare a: bambini dai 6 anni, ma anche ad adulti senza tempo.

www.PinoBoero.com, dicembre 2004
Mi piace il gruppo di “Orecchio acerbo”: affronta un mercato editoriale difficile con la forza della progettualità e il coraggio dell’avanguardia: la volta scorsa ho segnalato Topissimamente tuo. Storie di animali in città di Francesca Lazzarato, una serie di storie in versi (illustrate da Fabian Negrin), che coniugano mondo animale e mondo infantile, entrambi categorie subalterne spesso vittime dell’ottusità del mondo adulto. Il VendiTempo che segnalo oggi tocca quel tema del “tempo perso” che già Silvana Gandolfi aveva affrontato in un bellissimo romanzo, ma lo fa attraverso una storia lieve capace però di far pensare; intelligenti – come di consueto – l’illustrazione e l’impaginazione.
Pino Boero

La stampa,18 dicembre 2004
uno zoo sotto l’albero
libri lucciola

(…) Con il tempo perso della gente nelle code e in mille altri modi ha riempito dei palloncini colorati e si é inventato Venditempo il protagonista della storia intrigante e ammonitrice di Giulio Levi, disegnata da Luigi Raffaelli. Gli affari vanno alla grande però lui si fa via via più cupo e immusonito nel crescente affanno da mancanza di tempo per se stesso, finché non scopre che il tempo é prezioso “é proprio quello perso a guardare un tramonto, benché sembri non valere niente”.(…)
Ferdinando Albertazzi

il manifesto 16 dicembre 2004
libri sotto l’albero

[…] A chi ha appena imparato a leggere è destinato Venditempo di Giulio Levi: la storia di un intraprendente venditore di tempo che alla fine non riesce ad averne neppure un po’ per se stesso e decide di abbandonare la sua promettente attività, per poi rendersi conto che “…il tempo non aveva dovunque lo stesso valore. In certi paesi addirittura non valeva niente. Come il tempo dei bambini”. Le illustrazioni di Luigi Raffaelli, che ha dato al protagonista l’aspetto di un uomo-coniglio dalle lunghissime orecchie, sono un vero e proprio testo parallelo, coloratissimo, originale e pieno di trovate.
Francesca Lazzarato

popotus 4 dicembre 2004
libri sotto l’albero

Il tempo? Un bene prezioso eppure, quanto se ne spreca. Geniale dunque l’idea del piccolo coniglio di raccogliere tutto il tempo perso, racchiuderlo in un contenitore e poi venderlo. Affarone: i clienti sgomitano. Venditempo -così si intitola questo libriccino straordinario anche nella grafica, pubblicato da Orecchio acerbo, diventa ricco e famoso ma… Già, il successo ha i suoi inconvenienti. Che fare? […]

diario 2 dicembre 2004
Che fenomeno piacevole, il moltiplicarsi di storie filosofiche: invece di ammorbarti con la morale preconfezionata e lo schema delitto-castigo, molti racconti fanno sì che i bambini si abituino a pensare. Questo, illustrato molto artisticamente da Luigi Raffaelli, ci mostra un coniglio che, stimolato dal motto “il tempo è denaro”, si affanna a raccattare il tempo perso dagli altri, per rivenderlo. L’attività è redditizia, ma stressante: ogni tanto il tempo è meglio perderlo che trovarlo!
Marina Morpurgo

Il Messaggero di Giovedì 13 Gennaio 2005
La fiaba di Venditempo e la grande omissione degli adulti

Una fiaba. Meglio, una parabola semplice semplice. Su un argomento così pesante, così mortifero per gli affetti, da essere immancabilmente rimosso dai discorsi con i bambini. “Il tempo è denaro”. Inizia così la storia raccontata da Giulio Levi (e l’omissione dei grandi). “Da piccolo non era riuscito a capire cosa volesse dire. Una volta in pasticceria aveva provato a chiedere: “Con un’ora di tempo quante caramelle posso comprare?”. Ma quella cicciona dietro il banco gli aveva risposto con una risata”. Eppure, vendono di tutto, perché non vendere il tempo? Questa è l’idea del nostro protagonista, voce narrante dal corpo di coniglio che, ormai cresciuto, si rende conto che per tutti “il tempo si traduceva immediatamente in denaro: tante ore di lavoro in più, tanti soldi in più”. E lui che fa? Cattura il tempo perso (“nelle code degli uffici postali, negli ingorghi del traffico, nelle sale d’aspetto degli ospedali”) e lo rivende. Un successo strepitoso, come potete immaginare. Con un unico inconveniente per l’intraprendente “venditempo”: non avere più tempo per sé. Tempo per leggere, ascoltare musica, o guardare un tramonto. Non sveliamo il finale di questa fiaba metropolitana, più amara della mela stregata di Biancaneve. E se una morale c’è, come esige ogni favola, non finisce di sicuro con un “e vissero felici e contenti”. Ma almeno su una cosa, noi adulti, saremo costretti a riflettere insieme a Giulio Levi: “Che il tempo non aveva dovunque lo stesso valore. In certi paesi addirittura non valeva niente. Come il tempo dei bambini”.
Fiorella Iannucci